Il Centro Pompidou rende omaggio al poeta lettrista Gil Joseph Wolman (1929 — 1995) e al suo film L’Anticoncept (L’Anticoncetto). Terminato qualche mese dopo il Traité de bave et d’éternité (Trattato di Bava e d’Eternità) di Isidore Isou e di Le film est déjà commencé ? (Il film è già cominciato?) di Maurice Lemaître, questo manifesto anti-cinematografico fu immediatamente condannato al silenzio dalla censura francese dell’epoca. Proiettato su un pallone gonfiabile, questo film senza immagini è accompagnato da una pista sonora costituita da testi sincopati e da poesia sonora. Sovvertendo il dispositivo cinematografico tradizionale e riducendo il film «all’utilizzo della sua quintessenza: il movimento», Wolman radicalizza i tentativi di annullamento del cinema iniziati dai lettristi. Confrontato all’alternanza stroboscopica dei lampeggi luminosi della proiezione e alle sincopi della pista sonora, lo spettatore è invitato a fare l’esperienza ipnotica di un’opera sensoriale che annulla ogni forma di distinzione tra il suono e l’immagine.